Perry: Emisfero Femminile, Identità Diritti Sentimento
Dal 23/11/2024 ore 18:00 al 26/01/2025 ore 18:00
Amico e allievo di Franca Ghitti, Emilio del Prato e Alberto Meli, una mostra personale per un omaggio alle donne tra riflessione e passione.
Nato a Darfo nel 1943, Pietro Bianchini dopo gli studi coltiva la propria vena artistica come autodidatta. Amico e allievo di Franca Ghitti, Emilio del Prato e Alberto Meli, Perry ha partecipato a mostre internazionali, tra le ultime la collettiva presso la galleria Agora di New York e la partecipazione alla Biennale Internazionale d'Arte di Palermo curata da Vittorio Sgarbi e Paolo Levi. Una mostra personale a Palazzo Martinengo a Brescia e all'Accademia Tadini di Lovere. Diverse sue opere lignee e in ceramica permanenti sono presenti in numerosi musei come il Vittoriale di Gardone Riviera, la Galleria dell'Accademia Tadini, Camus Museo Camuno Breno, Museo didattico di arte preistorica Capo di Ponte, il Musil.
La mostra presentata è un omaggio alle donne, busti e teste femminili, esprimono la capacità introspettiva di Perry di rappresentazioni autentiche e senza maschera, dove le donne rivelano la loro vera natura: bellezza, dolore, rabbia e seduzione. La poetica delle sue sculture entra in sintonia con il mondo femminile: icone che esprimono la vitalità interiore di Perry. La sua ricerca scultorea si concentra sull'emisfero femminile, indagando profondamente e con sensibilità i caratteri, le emozioni e i valori di donne vissute e idealizzate nel proprio percorso di vita.
L'esplorazione si svolge tra riflessione e passione, plasmando e manipolando terra, fuoco e aria secondo il rituale secolare della tecnica giapponese raku. Il lavoro e la ricerca dell'artista assumono particolare rilevanza anche per la tecnica adottata (il raku), spesso adottato soltanto in vista di facili effetti decorativi e qui invece piegato con coerenza alle sue scelte figurative, dietro le quali si intuisce un attento studio della tradizione plastica italiana.
La "maniera del raku" dell'Artista reinventa e adatta l'antica tecnica giapponese in Val Camonica dando vita così a nuovi sviluppi creativi.
Come avviene l'atto creativo?
Oggi ho la mia alchimia: faccio la scultura e la metto in prima cottura, poi passo alla seconda cottura con delle cristalline e delle ceramiche per creare un particolare effetto. Le trucco come voglio, con tutti i particolari, la cuocio nuovamente a 1000 gradi e la metto sottoterra con delle foglie e della paglia, copro tutto e tolgo l'ossigeno. Senza ossigeno non brucia e non diventa cenere ma si carbonizza: il carbone in polvere entra nei pori della scultura e la rende viva. Alcune opere escono difettate, a volte trovo un cavillo, delle pieghe, delle rotture, delle alchimie, diventano uniche.