L'arca di Noè, Creature del mare, del cielo e della terra
Dal 31/10/2020 ore 18:00 al 20/01/2021 ore 18:00
Opere di Silver Plachesi - Discarik.Art
Nella ex chiesa di San Bernardino da Siena - Luzzana
Ridare nuova vita a materiali e oggetti di recupero assemblandoli sapientemente e riassegnando loro nuova forma e nuove funzioni è un'esperienza che riempie di profonda gioia e di immenso piacere.
La ricerca estetica del riuso, oltre che valorizzare l'ambiente e ciò che ci circonda, è una grande rivoluzione culturale che dovrebbe coinvolgere ciascuno di noi.
Il retaggio della mia esperienza progettuale di Architetto, la ricerca, il colpo d'occhio, l'intuito e l'interesse per le cose scartate e da buttare, insieme alla passione innata per i lavori manuali, hanno dato forma a questo mio progetto.
Nasce cosi Discarik.Art, per creare pesci, uccelli ed animali di ogni genere con la filosofia del riciclo: un omaggio all'acqua, all'aria e alla terra che li ospitano, che sono alla base della nostra esistenza e che tutti abbiamo l'obbligo di tutelare.
Non so se è arte ma mi piace pensare che in qualche modo lo sia: ogni oggetto nasce dalla combinazione e dal rigoroso equilibrio formale ed estetico di materiali molto diversi fra loro.
Ogni realizzazione è unica, mai due opere uguali per forma, per colore e per materiali utilizzati.
Solo quando si riesce a trovare il perfetto equilibrio estetico l'oggetto può essere considerato completato.
L'arca di Noè: Creature del mare, del cielo e della terra
Si tratta di una rassegna di opere realizzate fra il 2018 e il 2020 che raffigurano animali di ogni tipo.
Per le teste, per le zampe, per gli occhi di ciascuna creatura viene fatto uso di materiale rigorosamente riciclato da componenti di auto, di biciclette, di macchine da scrivere o da attrezzi di cucina.
Il lavoro è prevalentemente di carattere estetico ma con una forte dose di intuito, di pazienza e di precisione, necessari per trovare, adattare e montare ogni singolo elemento al posto giusto e al momento giusto.
Gli assemblaggi avvengono esclusivamente mediante viti, senza fare uso di saldature.
Determinante è la fase di ricerca dei materiali nei mercatini, dai meccanici, nei vecchi garage o scantinati. Non parto mai con una idea precisa, mi lascio sempre guidare dall'istinto.
Ogni opera è una scommessa con me stesso, una sfida nel trasformare la realtà delle cose e renderla verosimilmente coerente ad una nuova e più articolata idea.
Il lavoro non parte mai da un progetto preliminare ma si sviluppa attorno ad una prima suggestione estetica scaturita da un determinato oggetto, che sarà l'embrione del futuro lavoro.
Inizia così la ricerca e successivamente le prime prove di accostamento di materiali diversi; si studia il ritmo e la scansione degli oggetti che man mano si aggiungono, si studiano le tonalità dei colori e le sovrapposizioni dei piani: in questo modo si delinea gradualmente quello che sarà il risultato definitivo.
Capita talvolta che strada facendo si abbiano dei ripensamenti, si sostituiscano in parte o tutti i componenti o più semplicemente l'ordine delle cose, fino al raggiungimento dell'equilibrio estetico sperato.
La fase finale è la "SEDIMENTAZIONE": riprendere l'osservazione dell'opera la mattina successiva per capire se apportare le ultime correzioni è di fondamentale importanza: il metodo funziona sempre.
Il detto "la notte porta consiglio" è una sacrosanta realtà, il giorno dopo si osservano le cose con un'ottica più critica e se qualche cosa non funziona, salta subito all'occhio come il blu nelle cartine di tornasole.
Tutte le opere sono pezzi unici e irripetibili, ognuna è un racconto, un ricordo, un'emozione.
Silver Plachesi - Forli 1950
Nasce a Forli nel 1950, vive e lavora a Treviglio in provincia di Bergamo. Matematico e architetto per mestiere, artista per passione, inizia la sua carriera pittorica come autodidatta all'età di 15 anni.
Dal 1968 sotto la guida del pittore Forlivese Maceo Casadei (1899- 1992), (considerato «tra i principali continuatori della tradizione figurativa ottocentesca Italiana), affina la sua tecnica pittorica diventandone presto suo fedele collaboratore di bottega. Indimenticabil i suoi consigli durante le uscite invernali per dipingere la neve nelle campagne, sulle colline romagnole, i capanni da pesca nella nebbia della Bassona o nelle valli di Comacchio, i viaggi in Francia con le atmosfere dei piccoli borghi e delle sontuose cattedrali, delle vecchie botteghe nel centro di Lione.
La passione per la raccolta di legni rifiutati dal mare lungo le spiagge del litorale romagnolo, lo studio delle loro forme contorte, lo ha portato ad approfondire anche gli studi delle tecniche scultoree.
Dal 1970 al 1972 si iscrive e frequenta il corso di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna sotto la guida dello scultore Gino Cortelazzo (1927-1985). Contemporaneamente alla passione per l'arte, frequenta presso l'Università degli studi di Bologna la facoltà di Matematica dove si laurea nel 1974.
Trasferitosi in provincia di Bergamo continua per alcuni anni la sua produzione artistica esponendo le sue opere in diverse mostre personali.
Negli anni 1980-1982 frequenta il corso di disegno dal vero presso l'Accademia di Brera e in contemporanea si iscrive alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1986.
Da quel momento gli impegni personali e di lavoro sono stati la causa di una sospensione dell'attività artistica durata molti anni; tuttavia è sempre rimasta viva la curiosità estetica per ogni forma e per ogni oggetto, cercando di intravedere grandi potenzialità anche nelle cose più modeste, un nuovo utilizzo, una seconda vita.
Dare vita, con questi materiali di riciclo, ad opere che ne esaltano l'estetica nascosta, ha portato ad una naturale ripresa dell'attività artistica. Se si aggiunge il gusto per la ricerca, l'esperienza progettuale, pittorica e scultorea, il colpo d'occhio, l'intuito, la razionalità, una buona dose di ironia e molto coraggio, il gioco è fatto. Nascono così le prime creature marine e, a seguire, di opera in opera, ogni tipo di animale, di uccello, personaggi, maschere lampade e..., perché no, forse anche nuove "sedute d'artista".